Cellule staminali, primo test su uomo "Risultati positivi, non ancora cura"

L'intervento ha consentito un parziale recupero della vista a due donne cieche, ma soprattutto l'impianto sulle retine ha avuto una crescita regolare senza rigetto. Il report pubblicato su Lancet

NEW YORK - Due donne affette di una grave forma di maculopatia hanno avuto un parziale recupero della vista dopo essere state sottoposte a cure sperimentali con cellule staminali embrionali. Si tratta della prima e più importante applicazione di questa scoperta sugli esseri umani, ad un decennio dalla scoperta del potenziale delle staminali embrionali.

"Questo studio è incoraggiante, ma è prematuro dire che abbiamo trovato una terapia", ha detto Paul Knoepfler dell'Università della California a Davis. La scorsa estate, le due pazienti - che avevano perso la vista per due problemi diversi - hanno ricevuto un impianto retinico in un occhio all'Università di Los Angeles. Dopo quattro mesi, entrambe mostravano segni di miglioramento. "Ma - avverte Paul Sternberg, presidente dell'American Academy of ophthalmology - non bisogna esagerare la portata della scoperta". Le due donne hanno mostrato segni di miglioramento, ma continuano a essere considerate legalmente cieche.

La ricerca, finanziata da Ucla e Advanced cell technology, è stata pubblicata online dall'autorevole rivista scientifica The Lancet 1 ed era mirata a stabilire se l'uso di cellule staminali sugli essere umani fosse sicuro. Quello che interessava i ricercatori era verificare se le cellule impiantate si fossero attaccate alla membrana dell'occhio e che non ci fossero segni di rigetto o di crescita anomala. A distanza di quattro mesi dall'intervento, le risposte a questi interrogativi sono state positive. Il prossimo obiettivo della ricerca sarà di sperimentare la cura con le staminali nelle fasi iniziali della malattia per verificarne i benefici sulla visione centrale.

Il metodo utilizzato dai ricercatori consiste nel prelievo di cellule sane immature da un embrione umano, queste vengono poi manipolate e spinte a formare le cellule che rivestono la parte posteriore dell'occhio, la retina. L'occhio è uno degli organi privilegiati per questo tipo di esperimenti perché 'immunoprivilegiato', nel senso che di solito non produce una forte reazione immunitaria. In entrambi casi, nelle pazienti, non ci sono stati effetti collaterali indesiderati come lo sviluppo di tumori o la sovrariproduzione delle staminali.

Trial relativi alla stessa tecnica sono iniziati anche al Moorfields Eye Hospital di Londra, ma gli esperti avvertono che passeranno ancora anni prima che questi trattamenti siano testati e dichiarati sicuri ed efficaci.

La notizia della scoperta viene appena due mesi dopo che Geron Corporation, azienda pioniere nella ricerca sulle cellule staminali, aveva annunciato di aver interrotto il primo test clinico con staminali.
fonte:http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2012/01/24/news/cellule_staminali_primo_test_su_uomo-28659013/?ref=HREC2-2
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